01_Hi Leo, Bye Leo
Concorso internazionale “Leonardo e il Viaggio. Oltre i confini dell’Uomo e dello Spazio” per la selezione di opere d'arte da inserire nell'aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino - Roma
L’idea originaria che ha portato alla proposta è lo spirito del movimento. Inteso sia come il movimento dell’uomo, nel soddisfacimento delle sue esigenze di vita, nello spostarsi da un luogo all’altro, sia in senso dinamico, cinetico, nella percezione dello spazio che lo circonda. Come Leonardo, che più di altri artisti del suo tempo, ha saputo operare in ambiti culturali e territoriali diversi e, allo stesso modo, saputo muoversi con insaziabile curiosità tra gli interrogativi dell’uomo. L’opera è una interpretazione del suo famoso autoritratto, il disegno a sanguigna su carta (databile agli ultimi anni della sua vita) e conservato nella Biblioteca Reale a Torino.
Per quanto sappiamo non è univoca l’identificazione dell’uomo raffigurato con Leonardo stesso, ma nel nostro immaginario ed in quello delle future generazioni, l’immagine è riconoscibile e condivisa come quella del Genio di Vinci. Così la porzione centrale del volto (occhi, naso, bocca e parte della fronte) è stata digitalizzata e acquisita al computer e sottoposta ad alcuni processi di modellazione e trasformazione.
International Competition ‘Leonardo & il Viaggio. Beyond the Boundaries of Mankind and Space’ for the selection of artworks to be integrated in ‘Leonardo da Vinci’ Airport in Fiumicino – Rome.
The original idea which has led to the present proposition is the spirit of movement. Meant both as man’s movement, when he satisfies his life needs moving from one place to another, and as a dynamic and kinetic one, when he senses the space around himself. Just like Leonardo who was able to operate in various cultural and territorial settings more successfully than other artists of his time, moving with an insatiable curiosity among the human doubts and questions. This artwork is an interpretation of his well-known self-portrait: the sanguine drawing made on paper (dating back to the last years of his life) and kept in the Royal Library in Turin. As far as we know, the man in the portrait is not univocally identified with Leonardo himself, but in our collective image, and in the one belonging to future generations, that face is recognizable and globally shared as Vinci’s Genius’. The central portion of the face (eyes, nose, mouth and part of the forehead) has been digitalized, scanned and has undergone some modelling proceedings and a transformation.
02
Il progetto, attraverso l’utilizzo del marmo lavorato, crea così una duplice illusione.
Il progetto, attraverso l’utilizzo del marmo lavorato, crea così una duplice illusione. La prima è di natura ottica: utilizzando le parti in ombra e le parti in luce del famoso disegno si è creata una superficie tridimensionale che per mezzo delle ombre proprie e portate restituisce i tratti essenziali del disegno e lo rende percepibile da un cono visuale frontale. Le emergenze ed i recessi della superficie, una volta lavorata e tradotta in materiale, simulano attraverso differenti condizioni di luminosità, il volto. La seconda illusione è di natura cinetica: essendo percepibile questo artificio di luci ed ombre solo da una condizione prospettica privilegiata, avvicinandosi o allontanandosi, soprattutto con un angolo incidente molto chiuso, l’insieme dell’opera sembrerà altro: un oggetto astratto, deformato, curioso ma irrazionale. La sovrapposizione delle due illusioni rivela l’opera ed il suo significato, a partire dal titolo scanzonato: Hi Leo, Bye Leo. Un uomo così straordinario ed attuale da venir voglia di salutarlo come un amico, senza riverenza, addirittura abbreviandone il nome per comodità.
The project, through the use of worked marble, creates a double illusion.
The first one is optical: using the shadowy parts and the enlightened ones, a three-dimensional surface has been created in order to give back the essential lines of the drawing through its different shadows and making that perceivable from a frontal point of view. The jutting and the hollow details of the surface, once it is worked and transformed into a material one, will simulate Leonardo’s face in different light conditions. The second illusion is a kinetic one: since the artificial game of light and shadow is only detected from a privileged perspective, when one gets closer or goes farther – especially considering a narrow angle – the whole artwork will appear as something different, that is an abstract object, a deformed one, weird and irrational. The superposition of the two illusions reveals the work and its meaning, starting from its easygoing title: ‘Hi Leo. Bye Leo’. Leonardo was such an extraordinary man that one feels like greeting him as a friend, without awe and even shortening his name to make things easier.
03
Anche Ciao Leo, il primo titolo pensato, è gradevole, ma nella versione anglosassone la doppia terminologia Hi/Bye dal medesimo significato (Ciao) meglio rivelano l’incontro prima (Hi) ed il saluto poi (Bye) e dunque più aderente alle fasi della scoperta soggettiva del viso di Leonardo e dunque del significato dell’opera. Per l’osservatore che vorrà approfondire un’ulteriore scoperta, sul retro del blocco è invece riportato il disegno di una spirale aurea (ricavata sempre per sottrazione di materiale). A differenza del resto dell’opera questa traccia è quasi impercettibile ad un passaggio veloce e richiede attenzione.
La spirale aurea, un caso particolare di spirale logaritmica che con i suoi punti divide di volta in volta un rettangolo aureo in quadrati, è un simbolo rivelatore della cultura umana e alla stregua di un segnale lanciato nello spazio, potrà in un futuro remoto essere “decifrato” da altre intelligenze.
Also ‘Ciao Leo’, the first idea I had for the title, is agreeable, but the English version with the two greetings ‘Hi/Bye’, which in Italian can be expressed by the same word ‘ciao’, reveals a meeting first (Hi) and a farewell in the end (Bye). That is something closer to the different phases of the individual detection of Leonardo’s face and better embraces the sense of the artwork itself. For the observer who is willing to make a further discovery, on the back of the block there is the drawing of a golden spiral (also obtained through elimination of material). Differently from the rest of the work, this trace is almost imperceptible if one passes too quickly and detecting it requires more attention. The golden spiral - a special case of logarithmical spiral which, through its points, repeatedly divides a golden rectangular into squares - is a revealing symbol of the human culture and, as a signal sent to the universe, in a remote future it will have the possibility of being decoded by other intelligences.
04
Dirà molto di noi, della nostra evoluzione e della comprensione della nostra natura.
L’opera trova il suo senso completo nel momento del transito. L’osservatore procede nel suo programma di viaggio e, nel muoversi da un punto all’altro dell’ambiente, può riconoscere, pur se non è detto che accada sempre, la mutevole percezione della geometria del marmo e il suo rivelarsi immagine.
L’opera sarà realizzata mediante fresatura dal pieno di un blocco di marmo delle Alpi Apuane delle dimensioni di ingombro (bounding box) di cm 31 x 141 x 228 mediante utilizzo di macchina cnc a tre assi (lavorazione sul piano) e lucidata a mano con passaggio di tessuti abrasivi a grana decrescente fino alla completa finitura.
The artwork will tell a lot about us, about our evolution and the understanding of our nature.
It finds its full meaning in the moment of passage. The observers carry on their trip programme and, moving from one point to another, can (or maybe cannot) detect the variable perception of the geometry of marble revealing itself as an image. The artwork will be realized by milling a block of marble from the Apuan Alps measuring 31 x 141 x 228 cm (bounding box), through the use of a three axes cnc machine (with flat surface working), then hand-polished with abrasive fabrics of decreasing grain size, till complete finishing.
05
Poiché l’opera, per sua collocazione e conformazione, spinge alla fisicità del contatto, è possibile che con il tempo alcune parti tendano a lucidarsi più di altre. Nel caso, si potrà effettuare una parziale lucidatura delle porzioni meno “accarezzate”. Personalmente mi piace questo contatto con il materiale, come fosse il saluto che il viaggiatore concede all’arrivo o alla partenza, per cui non lo limiterei con dissuasori o simili dispositivi.
Con il tempo però, ciò potrebbe assumere una formula fin troppo scaramantica per cui lascerei la possibilità o meno di consentire questa interazione.
Since the artwork, due to its collocation and conformation, pushes the observers to look for a contact with it, it may happen that with the passing of time some parts will tend to be more ‘polished’ than others. If the case occurs, a partial re-polishing of the less ‘stroked’ parts can be carried out. Personally, I like the contact with materials, as if it were the greeting offered by visitors when they arrive or leave, therefore I would not limit it through dissuaders or the like.
Nevertheless, with the passing of time, the stroking could turn into a superstitious gesture too much, so I would leave the double choice of allowing or not this interaction.