01_Ice Cream Showcases
The starting idea is giving back the ice-cream softness and creaminess to consumers while they are perceiving the object, inviting them to approach the technical element first and, only after, diving into its content.An almost “delicious” design, an inviting one, that gives the possibility to “mark” a section more than another one in the composition of the décor – even through more complex combinations – by means of its variable gradient distribution on the surface deformation and inside a limited series of standard modules.
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In fact and for a double reason, whipped cream has inspired this study more than ice-cream itself: on one side, whipped cream transmits a more charming and softer sensation, whereas on the other, if compared to ice-cream, it does not appear as a “frosty object”, inspiring a pleasant perception only in warm seasons. The smooth treatment of the surface invites to explore the objet and to directly touch it, as well as assuring easy cleaning operations, thanks to the absence of shaded areas.
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The object is luminous and simple to the eyes of the observer, who is often not interested in the complexity of the realisation process, and it provides a comforting relaxed sensation thanks to its organised forms. The perfect ones where to carve out some time for such an appreciated food. The “whipped cream design” alternates flat surfaces to others that have harmonious and more convolute shapes and it can be integrated both in minimal and in decorative settings. The rich image of the product, especially of the little compositions and the stand-alone, is suitable for furnishing little shops (both private artisanal ones or brand-linked ones) because it needs few interventions in the available space, so the costs are limited.
Another two studies are presented: Frosty and Trellis
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L’idea iniziale è quella di restituire nella percezione dell’oggetto la morbidezza e la cremosità del gelato, invitando l’osservatore/cliente ad avvicinarsi prima all’elemento tecnico di arredo e solo successivamente ad immergersi nel suo contenuto. Un design quasi “goloso”, invitante, che per mezzo della sua distribuzione a gradiente variabile di deformazione superficiale consente, all’interno di una serie limitata di moduli standard, di “marcare” un settore piuttosto che un altro della composizione dell’arredo, anche nelle combinazioni più complesse. In effetti più che il gelato in sé è la panna l’ispirazione dello studio presentato, da un lato perché trasmette una sensazione più ammaliante, più soft, dall’altro perché rispetto al gelato non appare come un “frosty object”, non si limita ad una percezione favorevole solo nella bella stagione. Il trattamento smooth della superficie invita all’esplorazione dell’oggetto, al vero e proprio contatto diretto, assicurando contemporaneamente la facilità di pulizia per l’assenza di zone d’ombra. L’oggetto è luminoso e in fondo semplice agli occhi dell’osservatore, spesso disinteressato alla complessità o meno del processo realizzativo, e propone con le sue forme organiche una sensazione di confortevole relax, ideale per prendersi un po’ di tempo da dedicare ad un alimento così apprezzato.
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Il “cream design” alterna superfici piane ad altre con linee armoniche più convolute e può essere inserito sia in ambiti minimal che in altri più decorativi. La ricchezza d’immagine del prodotto soprattutto delle piccole composizioni o dello stan-alone si presta ad arredare piccoli punti vendita (artigianali o di brand) poiché limita gli interventi, e quindi i costi, sul resto dello spazio a disposizione.
Sono inoltre presentati altri due studi: Frosty e Trellis